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Nella Biblioteca Parrocchiale Paolo Angelo Ballerini, il materiale relativo al Circolo non è moltissimo, anzi è assolutamente esiguo rispetto ad una storia ultracentenaria. Però sono conservate cinque versioni dello Statuto sociale: non è dato di sapere se si tratta di una serie completa, ovvero se lacune ve ne siano e quali. Tuttavia, attraverso queste carte più o meno antiche, è possibile tracciare un interessante percorso di riflessione.Il primo degli Statuti è datato 1894 e venne stampato a cura della Tipografia e Libreria F. Ventura. Da esso si desume che il “Circolo Cattolico Seregnese – sotto la speciale protezione di San Giuseppe” venne fondato il 1 gennaio 1888. Lo scopo dell’associazione era “promuovere il benessere religioso, morale e civile del borgo, mediante una vita privata e pubblica sinceramente cattolica”. Lo Statuto traccia il profilo di un’associazione aperta (“Chiunque può far parte del Circolo purché raggiunga l’età di 15 anni, e sia di principi veramente cattolici, di buona condotta e disposto a mantenersi fedele allo Statuto”), ma esclusiva: ogni aspirante socio doveva essere presentato da uno dei soci e la sua ammissione era sottoposta a forme di approvazione da parte di tutti i soci. Era il Circolo di un’elite economica e culturale: la quota sociale era di una lira mensile (una somma importante), il Circolo aveva una propria biblioteca ed era fatto divieto ai soci quello di inviare corrispondenze ai giornali senza l’approvazione del Consiglio (divieto che presuppone una base sociale composta da persone potenzialmente in grado di scrivere corrispondenze e farsele pubblicare). Il Circolo era luogo per il divertimento serale (“che non oltrepasserà mai le 22”),anche un luogo di ritrovo e di discussione: l’assemblea dei soci si radunava una volta al mese ed intervenire era obbligatorio, pena l’esclusione dall’associazione. Le adunanze si aprivano e chiudevano con l’invocazione “Sancte Joseph, ora pro nobis”. Il Circolo era diretto da un presidente e da un Consiglio eletti dai soci: nel 1894, anno di pubblicazione dello Statuto, il Presidente si chiamava Carlo Borgonovo. Il Circolo era “alla dipendenza morale e religiosa del Prevosto”, il quale poteva delegare la direzione ad uno dei sacerdoti locali che assumeva il titolo di assistente (nel 1894, assistente era don Romildo Mezzera).Solo tre anni dopo, a seguito della formale aggregazione dell’associazione all’“Opera dei Congressi e dei Comitati Cattolici in Italia”, lo Statuto venne radicalmente modificato. L’associazione era un Circolo Cattolico di “conversazione, lettura e giuoco” (dunque attento all’uomo nella sua globalità). Scopo precipuo era “conservare nei soci lo spirito schiettamente e francamente cattolico, di addestrarli all’azione cattolica” (obiettivo all’apparenza diverso da quello del precedente Statuto, in realtà affine: solo l’uomo “formato” può promuovere il benessere del borgo!). Attività del Circolo erano “la diffusione della buona stampa, conferenze, accademie religiose e letterarie, trattenimenti e tutte le altre opere di azione cattolica”. Due le più significative innovazioni introdotte nell’organizzazione dell’associazione: innanzi tutto l’individuazione di “soci benefattori”, che pagavano una quota maggiorata e che potevano essere anche donne (norma di difficile interpretazione in assenza di ulteriori raffronti: tale espressa previsione potrebbe intendersi che le donne potevano essere soci benefattori, ma non ordinari, ovvero che non vi era preclusione a che le socie ordinarie diventassero benefattrici; dovendo scegliere, senza riscontro scientifico, sembra più probabile la prima ipotesi, più “maschilista”). In secondo luogo l’assistente ecclesiastico diveniva di nomina episcopale, mentre il prevosto pro tempore assumeva il titolo di presidente onorario. Lo statuto del 1904, che ha in calce l’approvazione del card. Schuster, innova poco o nulla rispetto al precedente.Il successivo documento disponibile è del 1957, firmato dal Presidente Luigi Nespoli. È l’atto costitutivo del Circolo di Cultura San Giuseppe, “aggiornamento del Circolo Cattolico fondato dal Patriarca Paolo Angelo Ballerini nel 1888”. Scopo del Circolo è “promuovere attività culturali e ricreative, interessandosi altresì dei problemi della vita cittadina”. L’assistente ecclesiastico torna ad essere individuato in un sacerdote nominato dal prevosto, in un Circolo che appare meno elitario (tutti i cittadini cattolici possono appartenere al Circolo) e più aperto (gli aspiranti soci non avevano più necessità di essere presentati e potevano anche non essere iscritti all’Azione Cattolica). L’ultimo Statuto disponibile, quello del 1975, è – con pochi emendamenti – quello ancora in vigore: è la sintesi di una storia, di un cammino, che il Circolo ha compiuto nella città che cambiata. Ed è per i soci l’impegno a crescere nei valori cristiani e a testimoniarli per far crescere l’intera comunità