Il palazzo dei nobili Medici, situato al civico 25 della centralissima via Cavour a Seregno, è sempre stato considerato una residenza privilegiata dalla famiglia proprietaria, come comprovato dallo stemma nobiliare al di sopra del portone d’ingresso.
L’acquisto Il 17 febbraio 1924 monsignor Enrico Ratti, all’epoca prevosto di Seregno da otto anni, dopo essere subentrato al suo predecessore monsignor Carlo Dalmazio Minoretti, diventato nel frattempo vescovo di Crema e successivamente arcivescovo di Genova, acquistò l’immobile, dotando la parrocchia San Giuseppe di una struttura che da subito fu adibita a casa delle associazioni cattoliche. Da allora, l’edificio è stato la sede di diverse realtà, tra le quali il Circolo culturale San Giuseppe, il Circolo locale delle Acli, la biblioteca parrocchiale, la Buona Stampa San Paolo, la redazione seregnese de Il Cittadino, il Movimento Terza Età, il Gruppo sportivo Camosci, la Cappella musicale Santa Cecilia, l’Azione Cattolica e la San Vincenzo.
L’articolazione L’immobile nella sua articolazione storica era dotato di due sale conferenze, una intitolata a monsignor Enrico Ratti e l’altra al cardinale Carlo Dalmazio Minoretti, mentre una sua frazione consistente era destinata ad appartamenti per le famiglie. Per moltissimi anni, la casa delle associazioni, sotto la guida di zelanti sacerdoti, quali ad esempio lo stesso monsignor Enrico Ratti ed i suoi successori monsignor Bernardo Citterio, monsignor Luigi Gandini e monsignor Silvano Motta, è stato il fulcro di molte attività pastorali, culturali e ricreative, inerenti non solo la parrocchia San Giuseppe, ma anche l’intera città di Seregno. Negli anni Settanta del secolo scorso, interventi di ristrutturazione ed ammodernamento hanno riguardato in particolare gli ambienti occupati dalla Buona Stampa San Paolo e da Il Cittadino.
Un riferimento Una presenza preziosa in questi anni è stata quella di don Pino Caimi, che nella casa delle associazioni ha trascorso molte sue giornate, svolgendo il suo ministero pastorale come assistente del Circolo culturale San Giuseppe, direttore della Cappella musicale Santa Cecilia, responsabile de Il Cittadino, della Buona Stampa San Paolo e del Movimento Terza Età.
La ristrutturazione La mancanza per lungo tempo di opere di manutenzione ha determinato poi uno stato fatiscente dell’edificio, che nel 2006 ha spinto monsignor Silvano Motta, prevosto di Seregno dal 1995, ad incaricare uno studio professionale per la stesura di un progetto di riqualificazione, da sottoporre al Comune di Seregno, nonché agli uffici della Curia e della Sovrintendenza di Milano. Tre anni più tardi, sempre il prevosto ha scritto una lettera ai fedeli della parrocchia San Giuseppe, con la finalità di sensibilizzare la comunità sull’improcrastinabilità dell’intervento. Il consiglio pastorale ed il consiglio per gli affari economici hanno espresso quindi il loro parere favorevole. Di conseguenza, le associazioni occupanti sono state invitate a trovare soluzioni alternative almeno per il periodo interessato dai lavori. Il cantiere vero e proprio ha aperto nel mese di settembre del 2010, dopo l’assegnazione dell’appalto alla ditta Leoni Costruzioni di San Fedele d’Intelvi. Nel mese di febbraio del 2012 è arrivata inoltre la firma sull’atto di vendita di Villa Serena a San Fedele d’Intelvi, vendita contemplata dal capitolato d’appalto, ed è stata avviata una sottoscrizione per reperire fondi con i quali sostenere il notevole impegno economico. Qualche mese più tardi, si è perfezionato il passaggio di consegne in veste di prevosto di Seregno tra monsignor Silvano Motta, trasferitosi ad Erba, e monsignor Bruno Molinari, che immediatamente ha preso a cuore la ristrutturazione. Il suo capitolo finale lo si è registrato il 17 marzo 2013, con l’inaugurazione ufficiale del riqualificato edificio, adibito a centro pastorale per gli adulti e dedicato alla memoria di monsignor Enrico Ratti.
La struttura Oggi il centro accoglie al piano terra la sede del Circolo culturale San Giuseppe, che è dotata di un giardino interno, nonché una sala congressi, intitolata al cardinale Carlo Dalmazio Minoretti, una sala polifunzionale, che invece porta il nome di don Giuseppe Busnelli, due negozi e sette posti auto. Al primo piano trovano invece posto la sede del consultorio interdecanale La Famiglia e quattro appartamenti, mentre il secondo piano consta di altre due abitazioni.